Presentazione

GIRO DEL MONDO IN 4 SAX

SAXTET quartetto di sassofoni

Christian Summa, sax soprano – Sabrina Preite, sax contralto – Daniela Pia Carella, sax tenore – Mattia Berardino Delvecchio, sax baritono

Musiche di Weill, Albeniz, Piernè, Del Borgo, Listz/Brahms, J. Strauss, Naulais, Kander

Non serviranno gli ottanta giorni impiegati da Phileas Fogg e Jean Passepartout nel celebre romanzo di Jules Verne, ma basteranno quattro sassofoni per compiere con la musica il tour completo del globo. Un «Giro del mondo in 4 sax» in compagnia di Christian Summa (sax soprano), Sabrina Preite (sax contralto), Daniela Pia Carella (sax tenore) e Mattia Berardino Delvecchio (sax baritono). Sono i componenti del Saxtet nato in piena pandemia nelle classi di musica d’insieme per fiati al Conservatorio Rota di Monopoli, di scena per l’Agìmus con un affascinante programma tra Ottocento, Novecento e Terzo Millennio. L’impaginato prevede musiche provenienti da diverse parti dell’Europa e dal Nuovo Mondo, melodie ungheresi accanto a raffinatezze compositive delle scuole francesi del Diciannovesimo secolo, ma anche sonorità dell’austera Germania postbellica ed esuberanti musiche e danze spagnole, gighe irlandesi e polke viennesi. Il concerto si aprirà con una suite dell’«Opera da tre soldi» di Kurt Weill nell’arrangiamento di John Harle per poi proseguire nel segno di Isaac Albeniz con «Sevilla», composizione dalla «Suite spagnola» eseguita dallo stesso autore al pianoforte il 24 gennaio 1886 prima di diventare una delle principali opere del repertorio per chitarra classica. Naturalmente, in quest’occasione verrà proposta per quattro sax nell’arrangiamento di Marcel Mule. Mentre proprio per quest’organico nasce l’«Introduzione e variazioni su un rondò popolare» di Gabriel Pierné, standard nel repertorio per quartetto di sassofoni, un pezzo brillante e allegro composto nel 1934 e dedicato al Marcel Mule Quartet. E dopo la «Irish Suite» di Elliot Del Borgo, compositore americano del quale ricorre il decennale della scomparsa, ci si tufferà nella Mitteleuropa dell’Ottocento con le «Danze ungheresi» di Liszt/Brahms e il «Pizzicato Polka» di Johann Strauss (nei rispettivi arrangiamenti di Wellington Sousa e Dieter Hotz), prima di esplorare un autore dei nostri giorni con «Toquades» del francese Jérôme Naulais e concludere in bellezza con la versione di «New York New York» di John Kander, resa celebre da Frank Sinatra e Liza Minnelli, nella versione per quattro sax di Christian Summa.

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