Presentazione

SACRE PASSIONI tableaux vivant

TEATRI 35 & NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI

Quadri rappresentati di Ricci, Caravaggio, Pasolini, Caracciolo, Masaccio,Vaccaro, Piero della Francesca, Sebastiano del Piombo, Ivanov, Velázquez.

Musiche di Durante, Weber, Gesualdo, Pergolesi, Hindemith, Messiaen, Šostakovič, Schubert, Mozart, Fairouz, Rachmaninov

Il progetto Sacre Passioni propone attraverso una serie di tableaux vivants la magia di un’inedita azione-concerto in cui grandi capolavori pittorici vengono riscostruiti dal vivo con un flusso ininterrotto di brani vocali e strumentali interamente eseguiti in presa diretta. La formula, proposta negli scorsi anni con grande successo dalla Nuova Orchestra Scarlatti e dal gruppo partenopeo Teatri 35 con «Caravaggio e i Caravaggeschi», spettacolo presentato anche a Monaco di Baviera, Copenaghen e Stoccolma e in molte altre città, inclusa la stessa Mola di Bari, ritorna totalmente rinnovata nei contenuti. La nuova azione-concerto, che l’Agìmus propone non a caso alla vigilia della Settimana Santa, porta sulla scena – in studiate sequenze di gesti di preparazione e fulminei «fermo immagine» – opere intorno alla Passione, Morte e Resurrezione di Cristo, dalla Crocifissione del Masaccio a un frame cinematografico dal Vangelo secondo San Matteo di Pasolini, passando per la Resurrezione di Piero della Francesca, tanto Caravaggio e, ancora, opere di Battistello Caracciolo e Andrea Vaccaro, Velázquez e il «Noli me tangere» del russo Aleksandr Ivanov con molto altro ancora. Come spiegano gli attori di Teatri 35, Francesco Ottavio De Santis, Antonella Parrella, Gaetano Coccia, «le tele, costruite sotto gli occhi degli spettatori, si immobilizzano completamente, restituendo l’emozione del dipinto, per poi smontarsi e ricomporsi nel quadro successivo». I gesti in scena prendono corpo all’interno di una trama musicale vocale e strumentale di continue e suggestive risonanze eseguita dal vivo dai Solisti della Nuova Orchestra Scarlatti: questa spazia dal cromatismo caravaggesco di Gesualdo da Venosa, del quale si ascolta un madrigale per archi del 1596 intitolato Luci serene e chiare, a un’ipnotica melodia per voce e clarinetto, nuovissima e antica al tempo stesso (una pagina del 2008 del giovane e già acclamato compositore newyorkese Mohammed Fairouz) e accosta intensi squarci musicali di Pergolesi e Hindemith, Francesco Durante e Carl Maria von Weber, Shostakovich, Schubert e Mozart, fino al Langsam-Schnell dai Cinque pezzi per orchestra d’archi op. 44 di Olivier Messiaen, che li compose nel 1927, e ad un’originale versione di una dolcissima Ave Maria di Rachmaninov del 1915.

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