Presentazione
RONDE D’AMOUR
Al pianoforte Niccolò van Westerhout
da un libro di Matteo Summa
(Idea Press, U.S.A. 2023)
Spettacolo interattivo
Poesia, musica, danza, voci narranti, proiezione di dipinti e
immagini d’epoca
Interpreti
ETTORE PAPADIA pianoforte
PAOLA ALTAMURA, GAIA CARDINALE, MARIA MEEROVICH soprani
VINCENZO DISTASI, TOMMASO NICOLOSI, MAURO SCALONE tenori
PETR TSEKHANOVIC baritono
PAOLA ALTAMURA danzatrice
MAURIZIO PELLEGRINI attore
Regia
MATTEO SUMMA e MAURIZIO PELLEGRINI
Coordinamento musicale
ETTORE PAPADIA e MASSIMILIANO CHIAROLLA
Produzione del Conservatorio di Musica “Nino Rota” di Monopoli
Classi di canto dei docenti ROSANNA CASUCCI, MASSIMILIANO CHIAROLLA, MARIA PIA PISCITELLI, NICOLA SETTE
Quante volte abbiamo pensato a esperienze interattive in cui poesia, musica, danza e immagini vengono utilizzate all’interno di specifiche programmazioni. Parliamo di proposte che hanno finalità più o meno perseguite, di lezioni che, con qualche accorgimento, mutano in spettacoli in cui la didattica si esprime con modalità in grado di coinvolgere. Collegare il mondo della didattica a quello dell’estetica è l’obiettivo del docente audace, nonostante si discuta circa la loro propedeuticità. Tuttavia, qualora le condizioni tecniche individuali lo consentano, si può fare un passo avanti, fondendo i due momenti in un unico gesto creativo in grado di far germogliare strategie metodologiche alternative. Didattica ed estetica diventano così due aspetti di una realtà più complessa che, attraverso accorte mediazioni, le circoscrive e, fin dove è possibile, le qualifica. La formula della lezione-concerto, sia essa più “lezione” o più “concerto”, aspira ad avere il suo protagonista e il protagonista, nel nostro caso, è Niccolò van Westerhout.
Ronde d’amour non rinuncia all’eclettismo artistico di Niccolò van Westerhout, soffermandosi sia su alcuni brani lirici tratti dalle opere Fortunio e Doña Flor, sia su alcune pagine cosiddette di “consumo” care alla borghesia del tempo e che trovarono il sostegno dell’editore Ricordi. A ciò si aggiungono alcune ispirate liriche da camera per voce e pianoforte su testi di Heine, Augusto Mastrolilli, Carmelo Errico. Il tutto ovviamente inserito all’interno di un contesto culturale, quello della Napoli fin de siècle, che si avvale dell’opera di personalità di tutto rispetto che interagiscono con la produzione di Niccolò van Westerhout. (Matteo Summa)