Presentazione

UN “DOLCE” VIAGGIO MUSICALE A RITROSO NEL TEMPO

GIORGIO MATTEOLI, flauti dolci

SCIPIONE SANGIOVANNI, pianoforte

Musiche di Satie, Piazzolla, Granados, Schubert, Grieg, Bach, Albinoni

Faranno un giro «accademico» dell’Europa, ma idealmente sbarcheranno anche in Argentina, patria del tango e di Astor Piazzolla, i due argonauti di questo viaggio sonoro pensato per trasportare gli spettatori indietro nel tempo. Loro sono Giorgio Matteoli, virtuoso di flauto dolce e fondatore dell’ensemble di musica barocca Festa Rustica, e Scipione Sangiovanni, il giovane (ma già affermato) pianista pugliese considerato tra gli astri nascenti del concertismo tra i migliori talenti della sua generazione.  Il recital che propongono insieme per l’Agìmus, con alcune parti di piano solo, è diviso per blocchi tematici e geografici, a partire dal flash sul Novecento pensato con un ponte tra Francia e Argentina e un parallelo tra il Satie della celebre Gymnopédie n. 1 e il Piazzolla che a un certo punto sposò la fede cattolica, sino a diventare un devoto della Madonna, in onore della quale nel 1984 compose un’Ave Maria intitolata Tanti anni prima per il film Enrico IV di Marco Bellocchio, brano poi donato a Milva, cantante sua «musa». Del padre del «tango nuevo» si ascolterà anche la Primavera Porteña dalle Quattro stagioni prima di passare al capitolo «Romanticismo», per il quale si oltrepasseranno i confini di Spagna, Norvegia e Austria con Granados (Danza andalusa), Grieg (Danza di Anitra e Canto di Solveig dal Peer Gynt) e Schubert (Standchen). Il passato si farà ancora più remoto con gli omaggi a Johann Sebastian Bach, del quale si ascolterà l’Arioso dalla Cantata BWV156, e Tommaso Albinoni, che verrà celebrato con la trascrizione per flauto e pianoforte del Concerto per oboe e archi. La macchina del tempo di Matteoli e Sangiovanni non supererà il Cinque-Seicento, che verrà esplorato prima con Jacob Van Eyck, tra i più importanti compositori olandesi del Diciassettesimo secolo (in programma Bravade dal Giardino delle delizie flautistiche), e – infine – con un tradizionale anonimo inglese intitolato Greensleeves to a Ground, basato sulla progressione armonica di una Romanesca italiana utilizzata anche dallo spagnolo Santiago Murci per il suo Payssanos.

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